giovedì 22 settembre 2011

Obbligatoria l'Assicurazione professionale prevista dalla L. 148/2011

La L. 148/2011 in materia di riforma degli Ordinamenti professionali, prevede l’obbligo per tutti i professionisti di stipulare un’assicurazione professionale a tutela di eventuali danni arrecati al cliente.
Sono interessati dalla norma tutti i Professionisti dell’Area tecnica, medica, infermieristica e giuridico-economica.
Il testo della legge sul tipo di massimali da scegliere, si limita a indicare che l’assicurazione dovrà essere «idonea» a tutelare il cliente dai rischi derivanti dall’esercizio della professione, senza però specificare: in che cosa consista tale idoneità e chi debba valutarla in relazione al numero e all’importanza degli incarichi assunti dal professionista. 
E' palese il "richiamo" alla responsabilità dei Professionisti tale da garantire la qualità del servizio al cliente, assicurandogli il diritto al risarcimento dei danni derivanti da eventuali inadempienze o negligenze.
Pertanto, ai sensi dell’art. 3, co. 5, lett. e), del D.L. 138/2011 (conv. in L. 148/2011), gli Ordinamenti professionali, entro un anno dalla data di entrata in vigore del decreto, dovranno prevedere l’obbligo per gli iscritti di stipulare "idonea" assicurazione a tutela di eventuali danni arrecati al cliente, eccetto per quelli causati da comportamenti dolosi. 
Il Professionista all’atto dell’assunzione dell’incarico, dovrà rendere noti al committente, gli estremi della polizza stipulata ed il relativo massimale.
Questa obbligatorietà è in linea col tema dell' "esercizio delle professioni", che intende parificare tutte le attività professionali con le "prestazioni di servizi" (tipo attività d’impresa) ed alla conseguente visione del cliente come consumatore da tutelare nel libero mercato concorrenziale.
L’esigenza del cliente-consumatore ad essere salvaguardato da errori connessi all'aumento di rischi dovuti ad attività sempre più complesse, trovano nella polizza assicurativa obbligatoria, secondo il legislatore, uno strumento idoneo a garantire i due protagonisti del rapporto (contratto).
E' probabile che tale obbligo possa scatenare un aumento di contenziosi per responsabilità professionali ad ogni minima insoddisfazione del cliente, incrementando i costi e i tempi della Giustizia civile.

sabato 17 settembre 2011

La Mediazione Civile arriva alla Corte di Giustizia Europea

La mediazione obbligatoria è già in attesa di giudizio dalla Corte Costituzionale.
Sollevata anche la questione di legittimità comunitaria (Tribunale di Palermo),  arriva anche alla Corte di Giustizia con una ordinanza resa nota dall’OUA.
L’OUA, già ad aprile, aveva chiesto ai giudici civili di disapplicare la mediazione obbligatoria, per contrasto con la normativa comunitaria, allegando l’istanza di disapplicazione dell’obbligatorietà dell’art. 5 co. 1 del decreto legislativo 28/2010, predisposta dall’Ordine degli avvocati di Firenze.
Secondo l’OUA, “il Giudice, su richiesta di una delle parti, può dichiarare la procedibilità della domanda, disapplicando l’art. 5 comma 1 del D.Lgs. n. 28/2010, perché in contrasto con l’art. 47 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea”.
Ne frattempo, dopo la pubblicazione del D.M. 145/2011, dalla Camera arriva un’importante modifica del D.Lgs. 28 del 2011.
Il maxiemendamento alla manovra finanziaria di Ferragosto presentato dal Governo, all’art. 35 sexies recita : “All’articolo 8, comma 5, del decreto legislativo 4 marzo 2010, n. 28, è aggiunto, in fine, il seguente periodo: «Il giudice condanna la parte costituita che, nei casi previsti dall’articolo 5, non ha partecipato al procedimento senza giustificato motivo, al versamento all’entrata del bilancio dello Stato di una somma di importo corrispondente al contributo unificato dovuto per il giudizio».
Ormai per dissipare ogni possibile duppio è indispensabile la pronuncia delle "Alte Corti"!

domenica 4 settembre 2011

Lo stravolgimento dell'Istituto di Mobilità

D.L. 138/2011 prevede per i dipendenti pubblici l’istituto di Mobilità nella forma obbligatoria.

Su http://professionisanitarie.blogspot.com/ il percorso e le contraddizioni.

giovedì 1 settembre 2011

Attuazione dell'articolo 4, comma 2, della legge 26 febbraio 1999, n. 42


Il 10 febbraio 2011 in  sede  di Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le  Regioni  e  le Province autonome di Trento e di Bolzano, è ' recepito l'accordo sui "Criteri e modalita' per il riconoscimento dell'equivalenza ai diplomi universitari dell'area sanitaria dei titoli del pregresso ordinamento, in attuazione dell'articolo 4, comma 2, della legge 26 febbraio 1999, n. 42. (11A10956) (G.U. Serie Generale n. 191 del 18 agosto 2011)".
Buona lettura.

venerdì 12 agosto 2011

Trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale

Il Dipartimento della Funzione Pubblica emana il 30 Giugno 2011 la Circolare n. 9 della Presidenza del Consiglio dei Ministiri - Dipartimento della Funzione Pubblica: "Trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale - presupposti - rivaluatzione delle situazioni di trasformazione già avvenute alla data do entrata in vigore del D.L. n°112 del 2008, convertito in Legge n°133 del 2008".

Su http://professionisanitarie.blogspot.com/ il percorso e le contraddizioni

venerdì 8 luglio 2011

10 suggerimenti per la Sicurezza del Paziente

La Sicurezza del Paziente nei Servizi sanitari viene intesa come: “Dimensione della qualità dell'assistenza sanitaria, che garantisce, attraverso l'identificazione, l'analisi e la gestione dei rischi e degli incidenti possibili per i pazienti, la progettazione e l'implementazione di sistemi operativi e processi che minimizzano la probabilità di errore, i rischi potenziali e i conseguenti possibili danni ai pazienti” (Glossario del Ministero della Salute - http://www.ministerosalute.it– 2006).
La Sicurezza è uno dei fattori determinanti la qualità delle cure e pertanto è uno degli obiettivi prioritari che il Servizio Sanitario Nazionale si pone. Lo sviluppo di interventi efficaci èstrettamente correlato alla comprensione delle criticità dell’organizzazione e dei limiti individuali, richiedendo una cultura diffusa che consenta di superare le barriere per la attuazione di misure organizzative e di comportamenti volti a promuovere l’analisi degli eventi avversi ed a raccogliere gli insegnamenti che da questi possono derivare.
La sicurezza si colloca nella prospettiva di un complessivo miglioramento della qualità e poiché dipende dall’interazioni delle molteplici componenti che agiscono nel sistema, deve essere affrontata attraverso l’adozione di pratiche di governo clinico che consente di porre al centro della programmazione e gestione dei servizi sanitari i bisogni dei cittadini, valorizzando nel contempo il ruolo e la responsabilità di tutte le figure professionali che operano in sanità. ( tratto da: Sicurezza dei pazienti e gestione del rischio clinico: Manuale per la formazione degli operatori sanitari)
Pertanto, ecco  10 suggerimenti fondamentali per la Sicurezza dei Pazienti nelle nostre unità operative ma anche 10 regole preziose per offrire un'assistenza ottimale che contemporaneamente limita le problematiche medico-legali e riduce drasticamente i contenziosi.
Curare le mani
E' indispensabile per evitare le infezioni (Organizzazione Mondiale Sanità-OMS, campagna 2006). Vanno lavate sempre e comunque prima di ogni contatto con il paziente, anche quando si portano i guanti» I monili vanno tolti, così come le unghie artificiali.
Conoscere il paziente
Presentarsi ai nuovi pazienti ed accertarsi della loro identità. Verificare sempre e comunque l'identità del paziente in caso di intervento chirurgico, trasfusioni, prestazioni invasive». Talvolta il paziente sottovaluta alcuni aspetti rilevanti per la salute e non li comunica, per cui, quando possibile, fargli compilare questionari per la raccolta di informazioni sulla sua storia di salute e la situazione attuale. In particolare, chiedere al paziente di fornire tutta la documentazione sanitaria ed informazioni su:
• abitudini ed allergie (a farmaci, cibi, tessuti, metalli..)
• farmaci, preparati omeopatici e di erboristeria assunti
• parenti autorizzati a ricevere informazioni, anche in casi estremi
• stato di gravidanza (in radiologia).
Particolare attenzione va dedicata alla conoscenza ed alla valutazione del paziente, dei suoi bisogni, delle sue condizioni e caratteristiche. Nel caso di dubbio, verificare con un colloquio il rischio di suicidio (consultare l'apposita Raccomandazione ministeriale). Se servisse, chiedere la presenza di un Interprete o mediatore culturale. Istruire il paziente sia durante la degenza in ospedale che in assistenza domiciliare sull'abbigliamento idoneo per evitare le cadute (pantofole, assenza di cinture) e sui contenitori adeguati in cui riporre le protesi nonché sul comportamenti da adottare per non incorrere in rischi.
Preparare con cura l'intervento chirurgico
Verificare con il paziente l'area di intervento e contrassegnarla. Istruire il paziente sui comportamenti da assumere prima e dopo l'intervento. Utilizzare una check list per contare le pinze, le garze e gli altri strumenti prima e dopo l'intervento. Consultare a tale proposito le specifiche Raccomandazioni ministeriali.
Collaborare e supervisionare
Assicurare che le fasi di scambio ed interconnessione tra operatori e con le altre Unità Operative siano svolte con attenzione, senza Interruzioni. Promuo­vere la «operazione tra tutti coloro che intervengono sul paziente, Supervisio­nare l'operato degli operatori e degli studenti affidati, nonché dei volontari, dei familiari e dei pazienti. Per assicurare sinergia tra operatori nella prassi assi­stenziale, è utile l'identificazione condivisa di profili assistenziali, con l'ausilio di linee guida e protocolli.
Curare la comunicazione tra gli operatori
Limitare gli ordini verbali all'indispensabile, e comunque verificare sempre la ricezione delle informazioni trasmesse. Accertare la chiarezza di quanto scritto a mano. Scambiare informazioni e consegne verificando la comprensione, inclusa la corretta identità del paziente. Compilare con accuratezza la cartella clinica e gli altri strumenti informativi (il più possibile pre-codlfìcati).
Prendersi cura di se stessi
L'abitudine rispetto a certe azioni può indurre ad effettuare errori per disatten­zione, cosi come le Interruzioni, la noia, la rabbia, l'ansia, la paura, la fretta, la fatica, che vanno quindi riconosciuti ed affrontati con opportune strategie. Uti­lizzare camici e divise nei luoghi e secondo le modalità appropriati.
Verificare le condizioni dell'ambiente in cui si opera
Verificare l'eventuale presenza, nell'ambiente, di possibili barriere e condizioni di rischio (ad esempio, posizione delle luci notturne per gli spostamenti del pazienti, pavimenti scivolosi)* Controllare la presenza ed il funzionamento delle apparecchiature e l'effettuazione della manutenzione. Accertare la idoneità dei dispositivi sanitari in uso. Assicurarsi dell'attivazione del sistemi d'allarme,
Istruire i familiari ed i volontari
Accertare la conoscenza, da parte dei familiari e dei volontari, delle istruzioni per l'assistenza al proprio caro e delle misure da adottare per prevenire even­tuali rischi.
Segnalare eventi evitati ed eventi avversi
Collaborare alle attività di promozione della sicurezza. Per migliorare la sicu­rezza ed adottare idonee misure, è utile apprendere dall'esperienza. E' estre­mamente importante, quindi, analizzare gli eventi accaduti, identificando le cause e gli ambiti su cui intervenire. A tal fine, è essenziale segnalare (utilizzando gli appositi moduli) gli eventi evitati (quasi eventi) e gli eventi avversi, nonché partecipare agli audit e collaborare alle indagini sugli eventi accaduti.
Occuparsi della propria formazione
Mantenersi aggiornati partecipando ad iniziative formative. Consultare i siti e la documentazione proposti dagli Ordini, dal Collegi e dalle Associazioni pro­fessionali, dalle Società scientifiche. Sono disponibili, inoltre, strumenti e materiali specifici sul sito del Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali. Condividere i materiali e le conoscenze con gli altri membri della équipe e gli studenti.