venerdì 12 dicembre 2008

...Forense

La polemica monta!
Qualcuno sostiene che aprire il Master di Infermieristica forense a diverse professionalità operanti in ambito sanitario possa dare titolo e creare "nuovi infermieri" da soggetti che infermieri non sono.
Il Master è denominato Infermieristica forense poichè il Nursing costituisce la parte predominante del master. Ma chi non conosce il "Nursing" non è per questo che diventa infermiere e quindi Infermiere forense.
Noi Infermieri non è per questo che ci sentiamo lesi o degradati nella professionalità "infermieristica" la quale o si possiede o non si potrà mai avere col master...
Le Scienze forensi attualmente abbracciono numerose discipline che, anche nello stesso ambito, è improbabile che possano essere conosciute da una singola professione.
Pertanto l'Infermiere avrà competenza nel Nursing forense; l'Ostetrica, il Tecnico di radiologia, il Tecnico di laboratorio e così come qualsiasi altra Professione sanitaria, avrà competenze specifiche nel propio settore tecnico o scientifico anche se la dicitura del Master riporta "Infermieristica forense".
Pertanto credo che la polemica possa proprio finire! Così da dedicarci seriamente alla crescita di una Professione di grande potenzialità!

lunedì 30 giugno 2008

L'infermiere Forense


L'Infermiere Forense è una nuova Figura infermieristica specializzata nell'Assistenza forense cioè nello studio e nella pratica delle applicazioni dell'Infermieristica per gli scopi previsti dalla legge. Esso rappresenta la risposta all'aumento delle Responsabilità legate al Nuovo Profilo Professionale, al Codice Deontologico, alla Formazione universitaria e alla formazione Specialistica nell'analisi delle responsabilità professionali in relazione al quadro giuridico e normativo di riferimento, alla valutazione sistematica del rischio nel processo assistenziale e all'attuazione di interventi appropriati tali da migliorare la qualità delle prestazioni sanitarie erogate garantendo così la massima sicurezza del malato e degli operatori.
Riveste anche funzione di supporto al Medico legale (anatomo-patologo) in tema di patologia e tanatologia forense nonchè nella valutazione sanitaria del Risk management essendo capace di analizzare le criticità assistenziali, garante della qualità e dellla sicurezza delle procedure tali da prevenire e ridurre l'incidenza degli errori e del contenzioso in sanità.
La parola forense proviene dal latino ("legale" che significa "prima del forum") e si riferisce a qualcosa " relativa a, o utilizzata in tribunale" oppure "a un metodo per ottenere elementi di prova al fine di utilizzarli in un tribunale di diritto".
"Legale" si riferisce all'applicazione pratica nelle Scienze infermieristiche per risolvere, in un sistema giuridico, un contenzioso professionale, che può includere un procedimento civile, un procedimento penale, un procedimento amministrativo o disciplinare.
L'uso del termine "legale" al posto di " forense" è globalmente accettato considerando che il termine "forense", effettivamente, è sinonimo di "legale" o "relativo ai tribunali", dalla radice latina stessa del significato.
Ci troviamo finalmente di fronte alla piena autonomia operativa-decisionale di un Professionista..., autonomia per la quale abbiamo tanto lottato in passato e che oggi è diventata una realtà su cui muoversi, confrontarsi e migliorarsi nel prossimo futuro.

Un benvenuto a tutti coloro che vorranno condividere con me questa passione!

domenica 25 maggio 2008

Analisi delle "Criticita" assistenziali



L'analisi delle "criticità" assistenziali nelle Unità Operative ospedaliere rappresenta, per l'Infermiere forense, un ambito di indubbio interesse al servizio e beneficio sia del paziente/utente e sia del Personale sanitario ed ausiliario che vi lavorano.
Nelle nostre Realtà sanitarie, in cui le "emergenze" per la carenza di risorse umane, assistenziali e tecniche sono diventati la "normalità del quotidiano", la sfida è diventata ancora più interessante in quanto, l'analisi dettagliata della qualità assistenziale erogata, diventa "denuncia" di una situazione ormai diventata insostenibile.
Obbiettivi specifici:
  1. Migliorare la funzionalità generale dei servizi erogati.
  2. Accrescere l'efficacia e l'efficienza nella gestione delle risorse umane e tecniche, nonché l’organizzazione globale del lavoro.
  3. Evitare soluzioni di continuità nei processi organizzativo-funzionali della attività ordinaria e straordinaria strettamente dipendente dal controllo e dalla rimodulazione dei processi.
  4. Ridurre il contenzioso a tutti i livelli organizzativi.
  5. Recuperare la motivazione del Personale attraverso il riconoscimento della professionalità e della qualità delle prestazioni individuali erogate.

L'Infermiere forense trova, ancora una volta, un' altra collocazione specifica nelle nostre Realtà sanitarie e cioè quella di supporto nell'identificazione e risoluzione di tutte quelle problematiche gestionali e organizzative a causa delle quali, vacillano persino i LEA.

Procedure di Polizia mortuaria


Poche Aziende ospedaliere hanno delle Procedure aziendali di applicazione al Regolamento di Polizia mortuaria!

Molte Aziende Sanitarie hanno emanato soltanto degli "Ordini di servizio", spesso datati, ogni qualvolta che, a causa di un problema, ciò si fosse reso necessario.
Ma cosa sono le " Procedure in applicazione al Regolamento di Polizia mortuaria"?
Esse sono un complesso di attività amministrative, burocratiche e medico –legali disciplinate dal “Regolamento di Polizia mortuaria” ( D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 “Approvazione del regolamento di polizia mortuaria “), che si occupano della fase che intercorre tra la morte di un soggetto e la sua sepoltura.
Gli Obbiettivi generali perseguiti da queste sono:
1. Razionalizzare e ottimizzare la prassi gestionale delle attività di Polizia mortuaria all’interno dell’Azienda Ospedaliera al fine di definire gli ambiti di competenza e di collaborazione tra le varie Figure professionali coinvolte mediante comportamenti operativi uniformi.
2. Approfondire le conoscenze in materia al Personale Sanitario ed Ausiliario con particolare riguardo alla Tanatologia, ed alle corrette prassi medico -legale, al fine di assicurare la qualità delle prestazioni anche in previsione di richieste di intervento delle Forze dell’Ordine e della Magistratura.
3. Garantire a tutti gli Operatori coinvolti lo svolgimento delle attività di Polizia mortuaria in condizioni di sicurezza attraverso pratiche già sperimentate e messe in atto in altre Aziende Ospedaliere italiane.
4. Migliorare le relazioni e le informazioni a sostegno dei familiari del defunto.
L'Infermiere forense è la nuova Figura professionale competente e qualificata (sotto la verifica dei Direttori Sanitari), per potere strutturare e redigere le suddette procedure che interessano tutte le Professioni sanitarie ed ausiliarie all'interno di una Azienda Ospedaliera.

sabato 15 marzo 2008

Quali Ambiti operativi per l'Infermiere forense?



La figura dell'Infermiere forense in questo momento è ancora una entità astratta provenendo da un percorso di studi specialistici, che non ha alcun riscontro in ambito Sanitario!
Per gli Ambiti operativi in cui l'I.F. potrà apportare, concretizzare e valorizzare gli aspetti professionali "Legali" (da sempre in secondo piano nel Corso di studi universitari), eccovi delle proposte operative di competenza su cui confrontarsi e crescere nel prossimo futuro.
  1. Come professionista esperto della tutela e della sicurezza dei dati sanitari, della responsabilità professionale e delle tecnologie informatiche applicate alla professione.
  2. Come professionista esperto garante della qualità e della sicurezza del servizio assistenziale e quindi della riduzione dell'incidenza degli errori in sanità, alla luce delle molteplici innovazioni legislative riguardanti la Professione infermieristica.
  3. Come professionista esperto in grado di svolgere funzione di supporto al medico legale in tema di patologia e tanatologia forense, disastri di massa ed identificazione personale, abusi e maltrattamenti, ostetricia forense, fotografia forense, laboratorio di criminalistica.
  4. Come professionista esperto di supporto negli specifici ambiti del contenzioso, collaborando con le Direzioni sanitarie, anche col fine di ridurre e/o prevenire il contenzioso stesso.
  5. Come professionista di supporto nello staff di Direzione Sanitaria per la stesura di regolamenti e procedure medico/infermieristico-legale.
  6. Come professionista esperto di sala settoria collaborando col medico legale, o l'anatomo patologo, nell’espletamento delle indagini di riscontro diagnostico e/o autoptiche.
  7. Come professionista esperto facente parte della Commissione sul Risk management delle Direzioni Sanitarie aziendali anche alla luce dell’ultima Finanziaria che obbliga la costituzione di tali commissioni.
  8. Come libero professionista, in forte interazione con le altre discipline (assicurative sanitarie, Studi legali di Diritto sanitario ecc.), consulente di parte, CTU iscritto agli albi dei tribunali. (anche se la figura dell’Infermiere forense ancora non è prevista).
  9. Come professionista esperto facente parte della Medicina Legali aziendale, nelle Commissioni di indagini interne, nelle Commissioni disciplinari e come perito/difensore nelle procedure a carattere Disciplinare.
  10. Come professionista esperto all’interno delle Aree di Emergenza per fatti di violenza e atti criminosi che impongono la raccolta di reperti e la comunicazione alle forze dell'ordine.
  11. Come professionista esperto nel Comitato Aziendale Valutazione Sinistri (CAVS).

venerdì 18 gennaio 2008

Immatricolati in Infermieristica Forense 2001/2006

Da una analisi riportata dal periodico IPASVI "L'Infermiere" dal 2001 al 2006 sono stati attivati in Italia 420 master riguardanti l'Area medico-chirurgica di cui 170 riguardanti aree di Competenza infermieristica
Il master in Infermieristica forense, in particolare, nell'anno accademico 2005-2006, ha avuto una offerta formativa di 4 corsi corrispondenti al 2,4% del totale con una distribuzione sul Territorio nazionale di: 2 corsi attivati al Nord; 2 corsi al Centro e nessun corso attivato al Sud. Il numero di immatricolati è stato di 93 unità corrispondenti appena l' 1,7% di tutti gli iscritti. Come è facile notare, l'Infermieristica forense presenta pochi iscritti se confrontati con il totale delle altre aree specialistiche.
Probabilmente questo dipende ancora dal fatto che l'Infermieristica forense appare come un Titolo poco spendibile nell'immediato all'interno delle nostre realtà lavorative.
Ma è altrettanto probabile che il carico legislativo, riguardante l'infermieristica, proporzialmente all'aumento delle responsabilità che investiranno la professione, e quindi il contenzioso, costituirà il volano per una maggiore rivalutazione ed interesse per questa branca specialistica che attualmente appare tanto ostica quanto interessante!