sabato 21 dicembre 2013

Infezioni da Clostridium difficile

Le infezioni da Clostridium difficile (CDI) costituiscono un importante problema di salute pubblica nel mondo. Dopo i recenti fatti di cronaca di "mala sanità" dovuti alla contaminazione di circa 18 pazienti degenti nello stesso letto (unità di vita), arriva questo interessante articolo "Survey of Clostridium difficile infections management and practices in Italian Hospitals" da parte di un gruppo di lavoro multidisciplinare che si propone di “fotografare” la realtà italiana, anche alla luce delle linee guida SIMPIOS di prevenzione e controllo delle CDI e di identificare aree di miglioramento. [PDF] Infezioni da Clostridium difficile: risultati di un'indagine negli ospedali italiani

mercoledì 4 dicembre 2013

Assistenza in emergenza e urgenza in ambito ospedaliero. Report conclusivo

Pubblico volentieri l'invito del dott. Colucci per quanti vorranno aderire entro il 15 Dicembre. (sotto, il modulo di iscrizione)
Piano Annuale dei Controlli – Assistenza in emergenza e urgenza in ambito ospedaliero
Invito alla presentazione del Report conclusivo


Gentile dottoressa, gentile dottore, martedì 17 dicembre 2013 presso l’Aula Magna dell’ospedale Vittorio Cervello di Palermo il Dipartimento Attività Sanitarie presenterà i risultati del programma di audit condotto sui Pronto Soccorso della Regione negli anni 2010-2012 in attuazione del Piano Annuale dei Controlli.
Nel corso dei lavori saranno presentati strumenti, metodi ed esiti del programma di verifiche che ha coinvolto 25 Pronto soccorso di altrettanti presidi ospedalieri di ASP e di Azienda Ospedaliera. La invito a partecipare all’evento per poter avere diretta conoscenza delle attività realizzate dal Dipartimento in questo settore e per portare un contributo al dibattito sul tema.
La partecipazione è gratuita ed è aperta a tutti gli operatori e gli utenti del Servizio sanitario regionale, la invito, quindi, a diffondere la notizia a tutti coloro che possono avere interesse al tema.
Allego il programma preliminare della giornata e il modulo di iscrizione.
Le iscrizioni saranno accettate sino al raggiungimento del numero massimo di posti disponibili.
In attesa di incontrarla il 17 dicembre, le porgo cordiali saluti.
Antonio Colucci
----------------------------------
Dott. Antonio Colucci
Area 2 Nucleo Ispettivo e Vigilanza
Dipartimento Attività Sanitarie e Osservatorio Epidemiologico
Assessorato della Salute – Regione Siciliana
Via Mario Vaccaro, 5
90145 Palermo
Tel.: 0917079313-274-269
Fax: 0917079282
e-mail: antonio.colucci@regione.sicilia.it

Programma

mercoledì 6 novembre 2013

Secondo congresso INDIPENDENTEMENTE INFERMIERI

Pubblico con piacere l'invito del collega De Feo per dare la possibilità a tutti gli interessati di partecipare. Buongiorno, è con piacere che comunico che arscurandi e pharamazione organizzano il secondo congresso INDIPENDENTEMENTE INFERMIERI a Bologna il giorno 30 Novembre 2013. Accreditato con 8 crediti ECM. Nel congresso diversi infermieri provenienti da tutta Italia illustreranno il loro modo di vivere la professione infermieristica in maniera diciamo ":.. un pò fuori dallle righe". Interessantissimo congresso che apre nuove vie alla professione infermieristica in questo momento di difficoltà occupazzionale. alla fine dei lavori i relatori rimarranno a disposizione per eventuali domande o richieste di collaborazione. chiediamo cortesemente la divulgazione dell'evento. Grazie per l'attenzione... tutte le info sui siti www.pharmazione.it www.arscurandi.it info@pharmazione.it Giorgio De Feo. Infermiere presso Misano Word Circuit Marco Simoncelli

martedì 29 ottobre 2013

Guida per il Paziente che si ricovera in Ospedale & ... il ruolo dell'Infermiere ?! (Secondo la Regione Sicilia)

Esce sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia del 25/10/2013 la GUIDA PER IL PAZIENTE CHE SI RICOVERA IN OSPEDALE (pag.71) ove con tutti gli sforzi possibili, e poco apprezzabili, sembra evidente l'assenza nel Comitato scientifico di Personale infermieristico che scriva sul ruolo della figura dell'Infermiere all'interno dell'ospedale. Da vecchia e cattiva abitudine i Medici scrivono ancora sugli Infermieri (sarebbe interessante leggere ciò che gli Infermieri scriverebbero sul ruolo dei Medici). Ecco il testo: (...)" Infermieri. Anche gli infermieri portano sulla divisa la targhetta con foto, con le stesse conseguenze favorevoli riportate a proposito dei medici. I compiti degli infermieri sono due, l’uno e l’altro essenziali per la Sua vita in ospedale. Il primo compito consiste nell’eseguire procedure tecniche, di vario impegno, di cui durante la degenza Lei potrà avere bisogno: per esempio, fare un prelievo venoso o un trattamento endovenoso, montare e regolare una fleboclisi, introdurre un catetere vescicale, accompagnarla in bagno, o eventualmente provvedere alla Sua pulizia se come accade il numero di operatori socio-sanitari in servizio nel reparto è insufficiente. Il secondo compito consiste nella sorveglianza delle Sue condizioni giorno e notte, intervenendo direttamente oppure chiamando il medico più vicino o il medico di guardia se Lei sta male e ha bisogno di aiuto. Per svolgere bene questi compiti è necessario che gli infermieri siano in numero sufficiente (e questo non sempre è vero) e che abbiano una competenza che raggiungono attraverso l’esperienza e tre anni di preparazione universitaria. Ma non solo: sono compiti che richiedono anche comprensione, capacità di comunicazione e vicinanza umana verso i pazienti (quella che si chiama empatia). Gli infermieri generalmente posseggono queste doti, come indica l’osservazione che sono rari i reclami agli organi di controllo per mancanza di rispetto o cattiva comunicazione nei confronti degli infermieri."(...) GUIDA PER IL PAZIENTE CHE SI RICOVERA IN OSPEDALE Naturalmente negativi i primi commenti dei Colleghi: Pasquale Dolore il 29 ottobre alle 10.19.30 scrive: ...E mentre noi parlavamo di evoluzione professionale in senso europeista la Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia del 25/10/2013 pubblica a pagina 71 la GUIDA PER IL PAZIENTE CHE SI RICOVERA IN OSPEDALE. Consiglio a tutti di leggerla perche' c'e' davvero da riflettere! Leggo che <<"anche" l'infermiere veste una divisa e tra i suoi compiti quello di accompagnare il personale in bagno non prima pero' che il paziente abbia ricevuto informazioni "essenziali" da parte della "caposala" di dove i bagni siano ubicati>> ...ma non basta! <>... <> mi raccomdando!! P.S.: hanno avuto pure il coraggio di ringraziare il Comitato etico per aver scritto queste baggianate! ..mi domando dove stia l'IPASVI!VERGOGNA. E' veramente SCANDALOSO (...)

lunedì 28 ottobre 2013

"Dio fatto uomo è come un infermiere" (Papa Francesco)

Papa Francesco: "Dio fatto uomo è come un infermiere" 22/10/2013 - Il Pontefice esalta la professione durante l'omelia della messa mattutina a Santa Marta. Un riconoscimento più grande, più autorevole, più sentito alla professione infermieristica non poteva esserci. Papa Francesco, nell’omelia pronunciata questa mattina durante la messa in Santa Marta, ha accostato il concetto di Dio fatto uomo per il bene dell’umanità alla figura dell’infermiere. La presidente della Federazione nazionale Ipasvi, Annalisa Silvestro, ha commentato: "Una bella immagine di vicinanza e capacità di guarire". Queste le parole esatte del Pontefice, riportate dalla Radio Vaticana: "A me, l'immagine che viene è quella dell'infermiere, dell'infermiera in un ospedale: guarisce le ferite ad una ad una, ma con le sue mani. Dio si coinvolge, si immischia nelle nostre miserie, si avvicina alle nostre piaghe e le guarisce con le sue mani, e per avere mani si è fatto uomo. È un lavoro di Gesù, personale. Un uomo ha fatto il peccato, un uomo viene a guarirlo. Vicinanza. Dio non ci salva soltanto per un decreto, una legge; ci salva con tenerezza, ci salva con carezze, ci salva con la sua vita, per noi”. Fonte IPASVI

lunedì 21 ottobre 2013

Prevenzione dell’esposizione occupazionale al rischio biologico

La Regione Emilia Romagna, Direzione Generale Sanità e Politiche Sociali, ha emanato le “Linee di indirizzo e criteri d’uso dei dispositivi medici con meccanismo di sicurezza per la prevenzione di ferite da taglio o da punta” All’indirizzo: http://www.saluter.it/documentazione/rapporti/DM_linee_TAGLIENTI_ottobre2013.pdf è possibile prelevare il manuale: “Linee di indirizzo e criteri d’uso dei dispositivi medici con meccanismo di sicurezza per la prevenzione di ferite da taglio o da punta”.

lunedì 16 settembre 2013

Concorso in Polizia: la Federazione Ipasvi avvia l’azione legale

Nessuna risposta alla nota che la Federazione ha inviato in agosto ai ministeri dell’Interno e della Salute e al Capo della Polizia per chiedere l’annullamento del bando di concorso. Necessario - e a questo punto inevitabile - procedere a tutela della professione. Può un concorso pubblico per infermieri ignorare il requisito dell’iscrizione all’Albo professionale ed essere incoerente con le funzioni previste dalle norme per il profilo professionale messo a concorso? Evidentemente no. Sono proprio queste le ragioni cha hanno indotto la Federazione Ipasvi a scrivere, lo scorso 9 agosto, una nota indirizzata, tra gli altri, al ministro dell’Interno, a quello della Salute e al Capo della Polizia. L’antefatto risiede nella pubblicazione del bando per un concorso pubblico per 56 posti di Vice revisore tecnico infermiere, per il settore sanitario della Polizia di Stato. Il bando - così come rilevato nella lettera scritta dalla presidente Annalisa Silvestro con l’assistenza dell’avv. Massimo Occhiena - oltre a non prevedere tra i requisiti per l’ammissione al concorso l’iscrizione allo specifico Albo professionale (art. 2, comma 3, legge 43/06), è incoerente con la disciplina vigente delle funzioni del profilo professionale messo a concorso. I “compiti” del Vice revisore tecnico infermiere, elencati in un apposito allegato al bando sono in buona parte riconducibili ad una vetero logica mansionariale superata dalla legge n. 42 del 1999. Con la lettera del 9 agosto, pertanto, la Federazione Ipasvi rappresentava tali distorsioni e chiedeva che il bando fosse annullato o riesaminato «in autotutela nella logica di una fattiva e reale collaborazione tra Pubbliche amministrazioni». A più di un mese da tale lettera non è pervenuta alcuna risposta e, pertanto, la Federazione Ipasvi ha deciso di avviare le azioni legali ritenute più opportune a tutela degli attuali e futuri Vice revisori tecnici infermieri operanti nel settore della Polizia di Stato. Fonte IPASVI

lunedì 29 luglio 2013

Dai Collegi agli Ordini, il passaggio nel Disegno di Legge “Lorenzin”


Dall'entrata in vigore della legge «i collegi e le Federazioni nazionali degli infermieri professionali, degli assistenti sanitari e delle vigilatrici d'infanzia (IPASVI)» sono trasformati «in ordini delle professioni infermieristiche e Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche. L’albo delle vigilatrici d’infanzia assume la denominazione di albo degli infermieri pediatrici».
Abbiamo raggiunto la Presidente Silvestro per chiederle un sintetico commento sul l'approvazione da parte del Governo del DdL su proposta del Ministro Lorenzin che prevede il riordino delle professioni sanitarie e la trasformazione dei Collegi degli Infermieri in Ordini .
Nel disegno già da molti denominato “Lorenzin” è inserito un articolato sugli Ordini sanitari che riporta per buona parte il testo ex Fazio ed ex Balduzzi sul medesimo argomento.
“E’ buona norma aspettare la conclusione di un'opera prima di dire che il risultato è raggiunto. Il DdL deve passare il vaglio delle Commissioni e del Parlamento” ha dichiarato la Presidente Silvestro “ma indubbiamente il fatto che il Ministro Lorenzin abbia inserito l'ex articolato Fazio e Balduzzi nel DdL presentato e approvato dal Consiglio del Ministri di venerdì aumenta notevolmente la possibilità di raggiungere l'obiettivo in tempi ragionevoli”.
Cosa succede dei DdL presentati da Lei, e dagli altri Senatori presenti in Commissione Sanità?
“Quei DdL hanno avuto lo scopo e lo hanno tutt'ora di rimarcare l'interesse bipartisan della Commissione Igiene e Sanità del Senato sull'argomento. Tant'è che era già attivo un Comitato ristretto per riportare i 4 DdL presentati ad un unico testo. Ora la Commissione lavorerà anche sul testo "governativo". La prossima settimana, appena i lavori d'aula lo permetteranno, incontreremo il Ministro Lorenzin che aveva già fissato un incontro nel merito. Incontro che è slittato a data da definirsi in base ai lavori d'Aula."
Ma Lei è soddisfatta di questo testo?
"Evidentemente preferivo il testo da me presentato che mette tutte le professioni sanitarie sullo stesso piano. Ma guardo all'obiettivo e ai risultati. Il testo Governativo potrà essere migliorato e con i Senatori Bianco, D'Ambrosio Lettieri e Bianconi mi impegnerò in tal senso."
Buon lavoro Presidente
Fonte IPASVI


domenica 7 luglio 2013

Ferite da taglio e da punta: Infortuni degli operatori sanitari

In Italia in ambito sanitario ed ospedaliero, avvengano oltre 130.000 infortuni che comportano un’esposizione al sangue o ad altre sostanze biologiche potenzialmente infette. Circa il 75% di queste ferite si verifica con un tagliente contaminato, ad esempio con un ago, una punta, una lama. Le punture accidentali con aghi utilizzati rappresentano la modalità di esposizione più frequente e pericolosa: sono, infatti, oltre quaranta gli agenti patogeni trasmissibili attraverso il sangue nel corso di una puntura accidentale, tra i quali il virus dell’immunodeficienza umana (HIV), il virus dell’epatite B (HBV) ed il virus dell’epatite C (HCV)

mercoledì 19 giugno 2013

Pubblicazioni scientifiche e di libero pensiero

Le principali differenze giuridiche tra le pubblicazioni di carattere scientifico (art. 33 comma I della Costituzione) e quelle strettamente attinenti all’espressione del libero pensiero (art. 21 comma I della Costituzione).

Diritto.it

Il medico non risponde più penalmente nei casi di colpa lieve

Un interessante commento su Diritto.it sulla colpa lieve dei Sanitari
Commento su Diritto.it

lunedì 20 maggio 2013

Infezioni ospedaliere: costano al SSN 8 milioni di euro l'anno

I dati elaborati da Marsh Italia sono relativi ad un lungo periodo di osservazione, dal 2004 al 2011. Più della metà dei sinistri denunciati (56,2%) è riferibile a prestazioni erogate in area chirurgica
Tenere alta la guardia sui contenziosi derivati da infezioni ospedaliere. Il monito, da una indagine condotta da Marsh Italia, società leader mondiale nella consulenza e gestione dei rischi.
Secondo i dati diffusi nello studio recentemente presentato a Milano, il costo di tale tipologia contenzioso è pari a circa il 4% del costo totale dei sinistri nella sanità pubblica e comporta in media un totale di risarcimenti annui pari a circa gli 8 milioni di euro, con circa 50mila euro di esborso per sinistro. Cifre a cui si aggiungono ovviamente i costi sociali legati al prolungamento della degenza.
Sul totale delle richieste di risarcimento danni raccolte dal 2004 al 2011 – il periodo di tempo preso in considerazione dall’indagine – le infezioni ospedaliere impattano per il 3,4% (1.177 su un totale di 34.920), registrando un incremento negli ultimi anni con ricadute importanti a livello della salute del paziente e della percezione della qualità delle cure.
Più della metà dei casi (56,2%) è riferibile a prestazioni erogate nell’area chirurgica. Il 30% delle infezioni ospedaliere denunciate è riferibile a Ortopedia e Traumatologia, il 15% a Chirurgia generale, circa il 7% è rilevato in Dea/Pronto Soccorso.
L'indagine Marsh porta alla luce un dato significativo: in 8 anni di osservazione, quasi il 60% delle richieste danni sono ancora aperte; il 23% è chiuso e circa il 18% è senza seguito. Il Nord totalizza il maggior numero di denunce per infezioni circa 18 sinistri l'anno), seguito dal Centro (10) e dal Sud (6), in linea con i dati relativi al totale dei sinistri.
Analizzando il dato per tipologia di struttura ospedaliera, infine, risultano maggiormente colpite le strutture specialistiche e universitarie con una media di 18 richieste di risarcimento l'anno, mentre gli ospedali monospecialistici materno-infantili sono i più virtuosi.

giovedì 16 maggio 2013

Facoltà a numero chiuso, ecco le nuove modalità di accesso



E’ utile anche il voto del diploma, meno domande nei test e graduatoria nazionale. Da oggi, il voto di diploma sarà utile anche per l’ammissione alle facoltà a numero chiuso programmato a livello nazionale: Medicina, Odontoiatria, Veterinaria, Architettura e Professioni Sanitarie.
Con un nuovo decreto, il Ministero introduce anche una serie di novità sulla composizione del test e sulla modalità di valutazione dello stesso.
Il voto del diploma contribuirà alla valutazione del test di ingresso con un peso non superiore al 10%, ma occorrerà conseguire la maturità con almeno 80 centesimi. Per comprendere la corrispondenza – diversa da istituto a istituto – tra voto del diploma e bonus aggiuntivo (4, 6, 8 o 10 punti) sul test di ammissione agli atenei si dovrà aspettare che il Ministero pubblichi, sul proprio sito, i relativi punteggi, entro il 31 maggio prossimo. Dal 23 luglio 2013, inoltre, le domande del test di ammissione calano a 60: cinque di cultura generale; 25 di ragionamento logico; 14 di biologia; otto di chimica e otto di fisica e matematica, ma diminuisce anche il tempo a disposizione: solo 90 minuti. Le risposte corrette varranno 1,5 punti e per ogni risposta errata è prevista una penalizzazione di 0,4. Dopo anni di ricorsi al Tar, poi, il Ministero opterà per la graduatoria nazionale: se uno studente non rientra nel numero dei posti previsto per l’ateneo in cui sostiene l’esame, ma con il suo punteggio rientra nel numero dei posti totali a livello nazionale “si prenota” per un posto in un altro ateneo.


Fonte IPASVI

venerdì 26 aprile 2013

Infermiere a tempo determinato per sostituzioni temporanee

Avviso per concorso pubblico a tempo determinato per Infermieri presso l'Ospedale San Raffaele Giglio di Cefalù. Per ulteriori informazioni premere il link.

Concorso

lunedì 15 aprile 2013

Eventi sentinella, il nuovo Rapporto del ministero

Il documento raccoglie le segnalazioni di eventi avversi che hanno coinvolto i pazienti fino alla fine del 2011. Il più frequente è la morte o il danno a seguito di una caduta. Tra le principali criticità c’è l’inefficace comunicazione tra gli operatori e tra questi e il paziente.
Tra settembre 2005 e la fine del 2011 le strutture del Servizio sanitario nazionale hanno inviato 1.723 segnalazioni di eventi sentinella. È questo l’ultimo dato aggiornato dal Rapporto pubblicato dal ministero della Salute sul finire dello scorso marzo.
Giova ricordare che per “evento sentinella” si intende «un evento avverso, particolarmente grave, potenzialmente evitabile, che può comportare morte o grave danno al paziente e che determina una perdita di fiducia dei cittadini nei confronti del servizio sanitario». Il verificarsi di un solo caso, precisa il ministero, è «condizione sufficiente per dare luogo a un’indagine conoscitiva diretta ad accertare se vi abbiano contribuito fattori eliminabili o riducibili e per attuare le adeguate misure correttive da parte dell’organizzazione» della struttura in cui l’evento è accaduto.
Sulle 1.723 segnalazioni, precisa il Rapporto (curato dal Dipartimento della programmazione e dell’ordinamento del servizio sanitario nazionale del ministero), sono state 1.442 quelle validate.
Quali. L’evento più segnalato è la “morte o grave danno per caduta del paziente”, con 321 segnalazioni (pari al 22.26% del totale), che ha scavalcato il “suicidio o tentato suicidio di paziente in ospedale” (226 segnalazioni, pari al 15,67%) che nel precedente Rapporto (fino al 31 dicembre 2010) era appunto la prima causa segnalata di evento sentinella. Al terzo posto figura la voce “ogni altro evento avverso che causa morte o grave danno al paziente” (ad esempio, per infezioni correlate alla pratica assistenziale o in seguito all’utilizzo di dispositivi ed apparecchiature oppure per ritardo o errore di diagnosi) con 207 segnalazioni, pari al 14,36% sul totale.
Cosa. L’esito più frequente dell’evento segnalato è stato la morte del paziente: 530 casi, pari al 36,8% del totale. Se si esclude la voce “altro” (312 casi, pari al 21,6%), la conseguenza più frequentemente verificatasi è stato un trauma grave, con 207 casi (14,4%) e, a seguire, un reintervento chirurgico in 149 casi (il 10,3%).
Dove. Per quanto riguarda il luogo dove è avvenuto l’evento, le segnalazioni indicano più frequentemente il reparto di degenza: 554, cioè il 38,4% del totale. Altre 282 segnalazioni (19,6%) indicano la sala operatoria. L’area assistenziale dove più spesso si sono verificati gli eventi segnalati sono la Medicina generale (187, pari al 13%), seguita da Ostetricia e ginecologia (162, pari all’11,2%) e dalla Chirurgia generale (158; 11%); per 169 eventi (11,7%) questa indicazione non è stata data.
Perché. I fattori più frequentemente indicati (754) sono stati quelli raccolti sotto la voce “Cause e fattori legati alle tecnologie sanitarie, farmaci, linee-guida e barriere”, seguiti da “Cause e fattori legati alla comunicazione” (544), “Cause e fattori umani” (448) e “Cause e fattori ambientali” (250). Il totale supera il numero delle segnalazioni poiché, per ogni evento, i fattori determinanti possono essere più di uno.
Le conclusioni. Dall’analisi delle schede di segnalazione e dei fattori contribuenti, sottolinea il Rapporto, emerge «l’estrema criticità di una comunicazione interpersonale che risulta spesso inefficace sia tra gli operatori che tra operatori e pazienti». Perciò, raccomanda il documento, sarebbe opportuno adottare iniziative per migliorare i «processi di comunicazione per la sicurezza e la qualità delle cure». In questa prospettiva, aggiunge, il ministero ha tra l’altro pubblicato sul proprio portale le Linee guida per la comunicazione e gestione dell’evento avverso e sono attualmente disponibili 14 raccomandazioni elaborate sulla base delle criticità emerse e delle migliori esperienze nazionali e internazionali.
Altra criticità emersa è, «nonostante i buoni risultati raggiunti», la sottosegnalazione degli eventi, «evidenziando che le motivazioni culturali e organizzative alla base del fenomeno sono ancora forti e diffuse».

sabato 13 aprile 2013

Radiazione dall'albo in seguito a procedimento disciplinare

Pubblicato il 12/04/2013 da Sergio Fucci

Un medico, sanzionato con la radiazione dall’albo in sede disciplinare, ricorre in cassazione assumendo, tra l’altro, che l’azione disciplinare si è prescritta e che, comunque, la sanzione inflittagli non è stata correttamente irrogata.
La Corte di Cassazione, terza sezione civile. con sentenza n. 4375/13, depositata il 21/02/2013, respinge l’eccezione di prescrizione in quanto il termine di prescrizione del procedimento disciplinare è stato interrotto dall’avvio del procedimento penale nei confronti dell’incolpato ed è ripreso a decorrere solo dopo il passaggio in giudicato della sentenza penale, ma annulla comunque la sentenza impugnata perché la sanzione della radiazione non può essere irrogata automaticamente in conseguenza di una condanna penale.
Afferma, sul punto, la Suprema Corte che la sentenza penale emessa a seguito del cosiddetto patteggiamento vincola il giudice disciplinare solo in relazione alla ricostruzione del fatto storico e della relativa responsabilità del sanitario, mentre compete comunque al giudice disciplinare la delibazione della congruità della sanzione disciplinare da irrogare nel caso di specie alla luce dell’illecito accertato.
Da quanto precede consegue la disapplicazione della norma amministrativa di cui all’art. 42 del DPR n. 221 del 1950 che prevede l’istituto della radiazione di diritto dall’albo del sanitario che ha commesso i gravi reati ivi indicati venendo poi condannato in sede penale.
Questo istituto, ingiustamente applicato in sede disciplinare, è infatti illegittimo perché lede il principio di proporzione, in base al quale occorre sempre adeguare la sanzione disciplinare al caso concreto e cioè al tipo di comportamento costituente illecito disciplinare contestato all’incolpato.
La sentenza impugnata è stata, quindi, cassata e gli atti sono stati trasmessi alla Commissione Centrale per gli Esercenti le Professioni Sanitarie per un riesame della vicenda alla luce del principio di diritto affermato dalla Suprema Corte.

venerdì 12 aprile 2013

Scarico delle sostanze stupefacenti in pronto soccorso

Pubblicato il 12/04/2013 da Sergio Fucci
Il dirigente medico responsabile del pronto soccorso di un ospedale viene ritenuto responsabile del reato di cui agli artt. 60 e 68 DPR 309/1990 e condannato dal Tribunale al pagamento della somma di 1.200,00 euro a titolo di ammenda per non avere ottemperato alle norme sulla tenuta dei registri di carico e scarico delle sostanze stupefacenti e psicotrope in quanto nel corso di una ispezione compiuta dai Carabinieri del NAS era stata accertata la presenza nel reparto di n. 18 fiale di morfina cloridrato a fronte delle 17 riscontrate in giacenza contabile.
Il sanitario ricorre, quindi, in cassazione e la Suprema Corte, pur affermando che il dirigente medico preposto all’unità operativa è il responsabile dell’effettiva corrispondenza tra la giacenza contabile e quella reale delle sostanze stupefacenti, annulla la sentenza impugnata per difetto di motivazione su una circostanza essenziale per la configurazione del reato in oggetto.
La Corte di Cassazione, terza sezione penale, nella sentenza n. 8058/13, depositata il 20/02/13, ritiene, infatti, che la normativa sulla corretta tenuta di questi registri di carico e scarico prevede un termine di tolleranza di 24 ore per procedere alla registrazione della movimentazione dei farmaci in questione e che, quindi, per dichiarare sussistente la responsabilità del sanitario imputato è necessario che venga dimostrata che la movimentazione non registrata sia avvenuta oltre il suddetto termine.
Aggiunge la Suprema Corte che, considerato che nel caso di specie è stata riscontrata una divergenza minima tra la morfina in giacenza e quella registrata (appena una fiala di sostanza), il giudice avrebbe dovuto dare conto della omessa registrazione oltre la scadenza del termine di tolleranza concesso dalla normativa, accertando quindi la data dell’ultima movimentazione, non potendosi escludere che l’aggiunta dell’unica fiale rispetto al quantitativo riportato nell’apposito registro possa essere avvenuta proprio il giorno dell’ispezione dei Carabinieri del NAS o, comunque, entro le 24 ore precedenti.
Gli atti, pertanto, sono stati trasmessi di nuovo al competente Tribunale per un riesame più approfondito della vicenda.
Appare opportuno sottolineare che il reato di cui si discute prevede a titolo di sanzione l’arresto fino a due anni in via alternativa al pagamento di un’ammenda ed ha la finalità di rendere operativo ed efficace il sistema di controllo del movimento dei farmaci contenenti sostanze ad effetto stupefacente. http://www.cgems.eu/newsletter/article/292

venerdì 5 aprile 2013

Triage: Pieno riconoscimento della professionalità infermieristica. Strumento indispensabile nell'emergenza.

Il triage è "un processo dinamico, volto a garantire che i pazienti ricevano il livello e la qualità di cura più appropriate alle loro necessità, in relazione alla migliore utilizzazione possibile delle risorse disponibili (o destinabili). E' il Documento del Ministero della Salute Raccomandazione n. 15, Febbraio 2013 che porta il titolo "Morte o grave danno conseguente a non corretta attribuzione del codice triage nella Centrale operativa 118 e/o all’interno del Pronto soccorso" che riconosce formalmente (finalmente) l'importanza strategica del TRIAGE  e la Professionalità infermieristica in tutti gli ambiti dell'emergenza: "
  • il triage telefonico, svolto dalla Centrale operativa 118 in base ad un'intervista strutturata;
  • il triage sul posto, svolto sul luogo dell’evento dall’èquipe dei mezzi di soccorso;
  • il triage di Pronto soccorso, svolto all’interno di una struttura sanitaria da personale infermieristico"
sottolineando che "L’errata attribuzione del codice triage può determinare evento sentinella che richiede la messa in atto di misure di prevenzione e protezione".
L'attenzione posta dalle Raccomandazioni riguarda: la presenza di protocolli/procedure; l'identificazione corretta del paziente; la rivalutazione del paziente in attesa; la formazione del Personale triagista; l'attenzione alle criticità in ambito logistico/strutturale.L'intero Processo di Triage dovrà essere continuamente monitorato, aggiornato e rimodulato, sulla base delle singole specificità di ciascuna Azienda.

giovedì 28 marzo 2013

Auguri!

La Pasqua, simbolo di Liberazione e di Rinascita, possa trovare in ognuno di noi "terreno fertile" per un "cambiamento culturale" vero e profondo che ci renda proggettisti, costruttori e protagonisti di un FUTURO migliore. E' il mio più sincero AUGURIO!