mercoledì 21 agosto 2019

Giornata mondiale dell’igiene delle mani

Giornata mondiale dell’igiene delle mani
Il 5 maggio scorso si è svolta la Giornata mondiale dell’igiene delle mani, indetta ogni anno dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo slogan “Clean care for all – it's in your hands (Cure pulite per tutti - è nelle tue mani)” sottolinea l’importanza di tenere le mani pulite (lavandole o utilizzando una soluzione idroalcolica) al fine di prevenire la diffusione di infezioni trasmissibili specialmente in ambienti ospedalieri. Con l’occasione il ministero della Salute, in sinergia con l'Istituto superiore di sanità (Iss) e l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha organizzato per il 9 maggio a Roma il convegno “L’igiene delle mani: strumento per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobico-resistenza” rivolto in particolare al personale di enti, istituzioni sanitarie e di ricerca. Inoltre l’Oms ricorda l'indagine “WHO Global Survey on Infection Prevention and Control (IPC) and Hand Hygiene”, attiva fino al 16 luglio 2019 e disponibile anche in italiano, per monitorare a livello globale lo stato di attuazione dei programmi di prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza (Ica) e di promozione dell’igiene delle mani nelle strutture sanitarie. Le strutture sanitarie che vogliono contribuire partecipando alla indagine Oms si possono collegare al link dedicato entro il 16 luglio 2019; le istruzioni e maggiori dettagli sono riportati nella nota del ministero della Salute (pdf 387 kb). Per approfondire consulta: la pagina dell’Oms dedicata alla Giornata, la pagina sul sito dell’Ecdc dedicata al “World Hand Hygiene Day 2019”, il Primo Piano sul sito dell’Iss, il comunicato sul sito del ministero della Salute.
da (https://www.epicentro.iss.it/infezioni-correlate/aggiornamenti)

giovedì 6 giugno 2019

Microrganismi MDR e PDR: infezione / colonizzazione da batteri multiresistenti / panresistenti. Screening per MDR, con tampone rettale.

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 ha incluso tra gli obiettivi prioritari per la prevenzione dell’antibiotico-resistenza e delle ICA, il miglioramento dei sistemi di sorveglianza, monitoraggio e degli interventi di controllo negli ospedali. 
Lo studio multicentrico  “Choosing Wisely Italy Multiresist” "Progetto di studio sulla segnalazione nella lettera di dimissione/trasferimento del paziente di infezione/colonizzazione da batteri multiresistenti del 2018, ha focalizzato l’attenzione su particolari microrganismi MDR isolati dal laboratorio di Microbiologia: -(Staphylococcus aureus meticillino- resistente; Clostridium difficile; Klebsiella pneumoniae e altri Enterobatteri resistenti a meropenem e/o imipenem; Acinetobacter baumannii resistente a meropenem e/o imipenem; Pseudomonas aeruginosa resistente a meropenem e/o imipenem; Enterococchi vancomicina resistenti VRE), permettendone una intercettazione precoce all’ingresso del paziente, così da pianificare efficacemente il loro controllo nelle attività assistenziali.
Infatti, la possibilità di disporre al momento del ricovero della informazione su eventuali colonizzazione da microrganismi MDR del paziente, permette un isolamento preventivo che contribuisce a ridurre  la diffusione ospedaliera degli stessi. 
La letteratura, raccomanda di sottoporre a screening per MDR, tramite tampone rettale, tutti i soggetti identificati come:
1. Pazienti provenienti da altro nosocomio o recentemente ricoverati in ospedale (negli ultimi tre mesi) o provenienti da strutture territoriali per anziani, precedentemente identificati come colonizzati o infetti che vengano nuovamente ricoverati in ospedale; (CDC 2006, IB; BSAC/HIS/ICNA, IB; SHEA 2003, IB).
2. Pazienti provenienti da altri Paesi ove la diffusione di MDR è endemica (es. Grecia, Cipro, India, Pakìstan, Colombia, Israele, Stati Uniti d'America)..
3. Contatti di pazienti con infezione o colonizzazione da batteri MDR (in caso di focolaio epidemico), ovvero "ciascun paziente assistito dalla stessa equipe di un paziente infetto o colonizzato da MDR" . 
4. Pazienti che vengono ricoverati o trasferiti in/da reparti a rischio, quali Terapia Intensiva, Oncologia, Ematologia, Neuro-Riabilitazione, Unità spinale, Pneumologia e Chirurgia dei trapianti poiché la corretta e tempestiva trasmissione dell’informazione sulla positività per microrganismi MDR,  permette di adottare precocemente provvedimenti e/o le decisioni in modo consono al problema.
5. Per questi pazienti:
- Segnalare la positività alla struttura/reparto/medico che prenderà in cura il paziente (Barton, IB; BelgioI; CDC 2006, IB; Francia CCLIN, Ind/FR; Germ.ia RKI-KRINKO, IB) . - Consegnare la “Scheda C” (lasciata in cartella dal GO.IO) “COMUNICAZIONI AL PAZIENTE, FAMILIARI E CAREGIVER e STRUTTURE RESIDENZIALI per anziani in cui sono presenti le indicazioni per i pazienti colonizzati da germi multiresistenti che vengono dimessi dall’ospedale o trasferiti”. 
- Segnalare la positività anche sulla richiesta di esami strumentali, in modo che possano essere messe in atto le adeguate precauzioni da contatto (Francia CCLIN, FR). 
- Segnalare la positività all’U.O.C./Servizio di destinazione e al GOIO, appena avuto il referto (Barton, IB).
- In caso di riscontro di positività per microrganismi MDR di un paziente appena trasferito/ricoverato in/da altro U.O.C./Servizio, avvisare sempre il reparto di provenienza/ destinazione. (Germania RKI-KRINKO, IB).
Questa è la nuova sfida per i prossimi anni, in cui: TUTTO il personale sanitario e ausiliario ha un ruolo fondamentale nel suo operato; Ognuno di noi, può essere professionista e protagonista! DIFFONDIAMO CULTURA NON DIFFONDIAMO GERMI!

venerdì 10 maggio 2019

Contenzione (Legare i pazienti) lecita o illecita. Tra problematiche giuridiche e deontologiche

(da L.Benci) "E’ possibile, è lecito, è corretto “legare” un malato? Sono leciti i mezzi di contenzione? E’ possibile chiudere un reparto di degenza – o dotarlo di sistemi di ritenuta di porte e finestre – per impedire a chi è dentro di uscire? E’ lecito trattenere un paziente non competent per evitare che esca? E’ possibile contenere un paziente che minaccia di dislocarsi un device salvavita? E’ possibile sedare un paziente agitato, violento e che pone in essere atteggiamenti auto e eteroaggressivi?
Stiamo parlando della delicata materia della contenzione che agita, giustamente, gli animi e le coscienze di tutti coloro che sono a contatto diretto con una grande parte di persone assistite che vengono sottoposte a una qualche misura di contenzione."