mercoledì 27 aprile 2011

4 maggio Infermieri e Fisioterapisti nelle farmacie che attiveranno i nuovi servizi

Il provvedimento è in Gazzetta Ufficiale (G.U. Serie Generale n. 90 del 19 aprile 2011). Il decreto attuativo definisce, in sei articoli, le regole per le prestazioni che i Professionisti potranno fornire nelle farmacie.
Infermieri e Fisioterapisti, sotto la responsabilità del Farmacista, potranno praticare:
 - iniezioni e/o medicazioni
- assistere il paziente nell’esecuzione delle analisi di prima istanza (come controllo della glicemia, del colesterolo, dei trigliceridi e altro);
- informarlo partecipando a programmi di educazione sanitarie, e offrire indicazioni per una migliore aderenza alle terapie seguite.
- recarsi al domicilio del paziente per eseguire, su prescrizione medica, prestazioni di loro competenza.
Anche i fisioterapisti, sempre su prescrizione medica, potranno effettuare – sia in farmacia, sia al domicilio del paziente – le prestazioni definite dal loro profilo professionale: riabilitazione, recupero delle disabilità, massaggi, massoterapia.
Potranno operare solo «Infermieri e Fisioterapisti, in possesso di titolo abilitante». Mentre il Direttore della Farmacia è tenuto ad accertare, sotto la propria responsabilità, il possesso di tali requisiti e ad occuparsi del coordinamento organizzativo e gestionale dei nuovi servizi.
La Farmacia che aderisce a quest'iniziativa dovrà mettere a disposizione strutture adeguate dove il paziente possa fruire delle prestazioni infermieristiche e fisioterapiche.
Ma ecco l'arcano: l’attivazione di nuovi servizi «non può comportare oneri aggiuntivi per la finanza pubblica». La remunerazione dei Professionisti verrà fissata nell’accordo nazionale collettivo, mentre gli accordi regionali successivi fisseranno «i requisiti minimi di idoneità dei locali nel cui ambito le prestazioni sono erogate».
Tutto ciò poteva essere un'ottima opportunità per i Cittadini e le Farmacie italiane trasformate in presidi sanitari e centri di primo soccorso grazie all'introduzione di nuovi servizi. Un'occasione mancata per il SSN che ancora una volta mortifica la nuova e dirompente Professionalità degli Infermieri (sembra che facciamo proprio paura!). Infatti, in questa "rivoluzione", contrariamente a quanto annunciato a più riprese dal viceministro Fazio, gli Infermieri italiani avranno soltanto un ruolo marginale. Oggi questo decreto, sembra quasi prospettare un ritorno al vetusto mansionario. Il testo di legge limita l'esercizio professionale autonomo degli infermieri in farmacia precludendo nuove opportunità ai cittadini e adeguate prospettive di inserimento agli Infermieri.
Infatti, le farmacie potranno mettere a disposizione per le attività di assistenza domiciliare infermieri e fisioterapisti, ma questi Professionisti potranno operare solo sulla base delle prescrizioni del medico di medicina generale o del pediatra. Di conseguenza, la loro presenza all'interno delle farmacie sarà limitata “all’erogazione di servizi di secondo livello rivolti a singoli assistiti e a ulteriori prestazioni individuate con decreto dal ministero del Welfare”. "L'infermiere in farmacia può essere collegato, per ora, ad attività al domicilio del paziente – ha detto Fazio – mentre per le attività più dirette per il momento non è previsto il loro utilizzo. Ma apriremo dei tavoli con i medici di medicina generale (speriamo anche con i rappresentanti di categoria) per una regolamentazione futura. La professionalità dell'infermiere, che è elevata vista anche la loro formazione universitaria, dovrà essere valorizzata. Ma ciò va fatto in armonia con la centralità della figura del medico di famiglia, che resta il centro del sistema".
Quindi, il D.L. punta soltanto sullo sviluppo dell'assistenza domiciliare integrata mettendo a disposizione dei cittadini Infermieri, OSS, farmaci, presidi sanitari, preparazioni e consegne di prodotti per la nutrizione artificiale e farmaci per il controllo del dolore. E' prevista anche la possibilità di prenotare alcuni esami diagnostici presso strutture accreditate e ritirare in farmacia i relativi referti. Le farmacie, inoltre, saranno impegnate in servizi di educazione sanitaria e in campagne di prevenzione.
Sembra che "ancora una volta le forti pressioni esercitate dalla lobby medica hanno sortito il loro effetto e a nulla sono valse le azioni intraprese dall'IPASVI e dalla Federazione dei Farmacisti italiani.
Ma a chi fa paura la Professionalità degli Infermieri? Forse a chi dovrebbe pagarci come “Professionisti sanitari ”? Meglio la vecchia manovalanza a basso costo!
Così, davanti agli Infermieri si sono affermate alcune cose (Congresso nazionale del febbraio 2009 e convegno SANIT a Roma), per poi farne delle altre" dice Anna Lisa Silvestro. L'iter legislativo comunque, dovrà essere concluso da un successivo decreto (Tra quanti anni? Mai?) relativo all'individuazione di ulteriori prestazioni infermieristiche o fisioterapiche da effettuare in farmacia, che dovrà essere emanato dal Ministro del Lavoro, della salute e delle politiche sociali, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra Stato, Regioni e le province autonome di Trento e Bolzano.
Il D.L. oltre a sollevare perplessità da parte della Federazione, ha messo in evidenza alcune criticità come la difficoltà oggettiva a quantizzare i risparmi ipotizzati dovuti alla deospedalizzazione che ci si attende, al maggior rispetto delle terapie e al minor utilizzo dei servizi delle ASL. Parallelamente vi è il rischio concreto di incrementare le attività considerando la maggiore accessibilità dell’offerta per la diffusione capillare delle farmacie. E questo rischia di essere in contrasto col vincolo di finanza pubblica!

1 commento:

zaramora ha detto...

sinceramente ....sono confuso!!! come al solito in italia si fanno le leggi ma poi non si sa' un ......!!!che contratto ci fanno?possiamo lavorare in piu' posti?
quante ore dobbiamo fare?