Il 21/12/2009, con una circolare alle Postazioni SUES 118, viene reso attuativo il Decreto Assessoriale del 25 marzo 2009 pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione Sicilia 24 aprile 2009 n. 18 recanti "Nuove linee guida sul funzionamento del servizio di urgenza-emergenza sanitaria regionale S.U.E.S.-118".
Nei link troverete il Decreto: http://www.gurs.regione.sicilia.it/Gazzette/g09-18/g09-18-p7.html
mercoledì 6 gennaio 2010
sabato 2 gennaio 2010
Malattia dei dipendenti Pubblici
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Da gennaio 2010 entrano in vigore le nuove fasce di reperibilità per malattia dei dipendenti pubblici. La nuova misura rientra nel decreto legislativo di attuazione della legge 15 del 2009.
La visita fiscale potrà espletarsi di mattina, dalle ore 9 alle ore 13 e nel pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 18. Il medico invierà online il "certificato medico" all'INPS, che acquisito,lo invierà per via telematica, all'amministrazione di appartenenza del dipendente in malattia.Lo ha annunciato direttamente il Ministro per la Pubblica Amministrazione, Renato Brunetta, che ha firmato il decreto interministeriale, che estende a 7 ore la fascia di reperibilità (dalle 4 ore di quest'estate dopo che, la legge 133 del 2008 le aveva estese a 10 ore giornaliere). Il provvedimento già pubblicato da qualche settimana nella Gazzetta Ufficiale si è reso necessario, a dire del Brunetta,per la preoccupante "ripresa di comportamenti opportunistici" negli ultimi 4 mesi, con la crescita delle assenze dal lavoro del 20 per cento.Queste misure non interessano tutti i dipendenti pubblici malati come nei casi di malattie più gravi, quali le patologie oncologiche e gli infortuni sul lavoro.Con le nuove norme sul lavoro pubblico anche il medico rischia se attesta il falso: carcere, radiazione dall'albo, decadenza della convenzione con il Ssn e licenziamento in tronco, se dipendente di struttura pubblica. Il dipendente "malato" ha una trattenuta sulla componente accessoria del suo salario che varia da 6 a 13 euro.
L'altra novità contenuta nel decreto è la definitiva digitalizzazione dei certificati medici che interesserà non solo il settore pubblico ma anche quello privato, per un totale di circa 15 milioni di dipendenti. Per alcuni mesi sarà consentito, ancora l'invio cartaceo del certificato di malattia, dopo di che il certificato dovrà viaggiare esclusivamente per via telematica. Per i medici in situazioni di particolare difficoltà è previsto un servizio telefonico per comunicare le diagnosi. Ha ricordato Brunetta, che entro il 2010 sono previste online anche le prescrizioni mediche e il completamento, in tutte le Regioni, del fascicolo sanitario elettronico. In 12 mesi le assenze si sono ridotte del 38% (dato confermato dalla Ragioneria Generale dello Stato, nel conto annuale 2008), con un recupero di oltre 14 milioni di giornate lavorate. Dice Brunetta "E' come se avessero lavorato 70.000 impiegati in più, con un recupero di produttività tra i 300 e i 500 milioni di euro". Ai dirigenti, il compito di vigilare per evitare passi indietro. I Responsabili troppo "permissivi" saranno puniti con la decurtazione o la mancata attribuzione della retribuzione di risultato, fino alla più grave sospensione dall'incarico, con privazione della retribuzione.
"Anzianità di servizio" e Responsabile di Turno
Un Responsabile di turno è necesario in tutte quelle situazioni in cui la mancanza fisiologica del Coordinatore (pomeriggio e notte) comporta una eventuale riorganizzazzione e rimodulazione in emergenza del lavoro di assistenza nell'U.O. (spesso per mancanza di Piani di attività e Piani di lavoro).
Questo criterio è adottato quando il numero di Personale infermieristico e ausiliario in servizio raggiunge anche le dieci unità (Aree di Emergenza) oppure in tutte le altre situazioni che richiedono spesso un "coordinatore" momentaneo capace di far fronte a tutte una serie di emergenze assistenziali.Il criterio di scelta del responsabile di turno basato sull'anzianità di servizio non può essere "l'unico criterio di scelta" e questo per problemi legati alle competenze che non sempre si trovano nel personale più anziano.L'anzianità è sempre un criterio importante di scelta se associata anche alle competenze. Solitamente, infatti, risultano candidati ad avere ruoli di responsabilità (in qualche modo economicamente valorizzati) gli Infermieri che riportano il maggior numero di Titoli (competenze) e in caso di parità, quelli con maggiore anzianità di servizio. In caso di ulteriore parità è preferito il candidato più anziano di età.Una legge, ammesso che esista, di cui io non sono a conoscenza, non può basarsi più soltanto su criteri di anzianità in quanto il carico legislativo che ha riorganizzato tutta la professione infermieristica, la renderebbe ormai del tutto anacronistica.
Questo criterio è adottato quando il numero di Personale infermieristico e ausiliario in servizio raggiunge anche le dieci unità (Aree di Emergenza) oppure in tutte le altre situazioni che richiedono spesso un "coordinatore" momentaneo capace di far fronte a tutte una serie di emergenze assistenziali.Il criterio di scelta del responsabile di turno basato sull'anzianità di servizio non può essere "l'unico criterio di scelta" e questo per problemi legati alle competenze che non sempre si trovano nel personale più anziano.L'anzianità è sempre un criterio importante di scelta se associata anche alle competenze. Solitamente, infatti, risultano candidati ad avere ruoli di responsabilità (in qualche modo economicamente valorizzati) gli Infermieri che riportano il maggior numero di Titoli (competenze) e in caso di parità, quelli con maggiore anzianità di servizio. In caso di ulteriore parità è preferito il candidato più anziano di età.Una legge, ammesso che esista, di cui io non sono a conoscenza, non può basarsi più soltanto su criteri di anzianità in quanto il carico legislativo che ha riorganizzato tutta la professione infermieristica, la renderebbe ormai del tutto anacronistica.
domenica 26 luglio 2009
Legge n°69 del 18 giugno 2009
In data 19 giugno 2009 è stata pubblicata in G.U. n. 140/2009, la Legge n. 69 recante"Disposizioni per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, nonché in materia diprocesso civile" (Finanziaria 2009). Una nuova riforma del sistema processuale civile! Per chi è interessato a conoscere le modifiche più importanti in materia di diritto processuale civile si può collegare a:
venerdì 17 luglio 2009
Master di I livello in Management /Funzioni di coordinamento
La Federazione Nazionale Collegi IPASVI con Protocollo P-2586/III.07 del 07/05/2009 detta le regole per l'effettuazione del Tirocinio per i Master di I livello in Management o per le Funzioni di coordinamento effettuati On-Line.Con una nota-circolare indirizzata ai Dirigenti dei Servizi infermieristici, ai Coordinatori dei Corsi di laurea in infermieristica e ai Presidenti dei Collegi IPASVI scrive:
Come è noto la legge 1 febbraio 2006, n. 43 ha previsto per l'accesso all'esercizio della funzione di coordinamento (ex caposala) oltre all'esperienza almeno triennale nel profilo di appartenenza, anche il possesso (art. 6) di Master di I livello in management o per le funzioni di coordinamento.(...) Master on- line che, a parere di questa Federazione, potrebbero non offrire adeguate garanzie sui contenuti didattici e sul tirocinio.(...) Riguardo la validità dei Master telematici, il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, con nota prot. n. 4270 del 4.11.2008, ha precisato che con l'approvazione del decreto interministeriale 14/7/2006 è stato reintrodotto il divieto per le Università telematiche di attivare corsi di laurea a distanza per le professioni sanitarie mentre tale divieto non sussiste per i Master universitari che possono essere autonomamente attivati dalle Università sia convenzionali che telematiche, trattandosi di corsi al cui termine non si provvede al rilascio di titoli accademici.Nella stessa nota il Ministero ha precisato che i titoli conseguiti hanno identico valore sia se rilasciati da un'Università convenzionale che da una Università telematica e che anche queste ultime possono quindi attivare tale tipo di corsi di perfezionamento (tra i quali sono annoverati i Master) purché sia assicurato il rispetto di alcuni standard minimi definiti nell'accordo Stato Regioni cui rimanda la stessa legge n. 43/2006.(...) Per la validità dei titoli rilasciati al termine dì tali Master (sia se attivati da un Ateneo convenzionale che presso una Università telematica) l'accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007 richiede che sia garantita una formazione sia interna (lezioni frontali o online) che esterna (attività di tirocinio presso soggetti e/o strutture diverse dall'Università).(...) Proprio il delicato tema del tirocinio e della relativa regolamentazione, rende necessaria la presente nota in quanto dalla lettura dei Bandi per il Master Universitario di I livello in Management Sanitario per le funzioni di coordinamento di alcune Università telematiche (es. Università UNITELMA) si nota un inammissibile svilimento della funzione formativa del tirocinio che, per lo studente lavoratore, viene ritenuto valido anche se svolto durante l'orario di servizio presso la stessa struttura di appartenenza. (...) In questo contesto una modalità di esercizio del tirocinio presso la propria struttura di appartenenza durante l'orario di servizio, in assenza di apposita convenzione tra Università e Azienda, ma previa sottoscrizione di una semplice autocertificazione è, a parere della scrivente Federazione Nazionale IPASVI, inaccettabile in quanto non risponde in alcun modo alla esigenze di formazione minima previste dalla legge e disciplinate dal citato accordo Stato Regioni per accedere alla funzione di coordinamento ai sensi della legge 43/2006 .Per questo motivo si invitano le SS. LL. a non consentire e certificare forme di tirocinio espletate secondo le modalità sopra descritte ed anzi ad impegnarsi affinché il tirocinio ed i project work del Master di I livello in management sanitario siano effettuati nel rispetto della normativa e secondo modalità che offrano un grado di qualità, preparazione, e approfondimento adeguato alle funzioni di coordinamento che dovranno essere svolte nelle strutture del sistema salute.(...) La presidente-Annalisa/Silvestro
Come è noto la legge 1 febbraio 2006, n. 43 ha previsto per l'accesso all'esercizio della funzione di coordinamento (ex caposala) oltre all'esperienza almeno triennale nel profilo di appartenenza, anche il possesso (art. 6) di Master di I livello in management o per le funzioni di coordinamento.(...) Master on- line che, a parere di questa Federazione, potrebbero non offrire adeguate garanzie sui contenuti didattici e sul tirocinio.(...) Riguardo la validità dei Master telematici, il Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca, con nota prot. n. 4270 del 4.11.2008, ha precisato che con l'approvazione del decreto interministeriale 14/7/2006 è stato reintrodotto il divieto per le Università telematiche di attivare corsi di laurea a distanza per le professioni sanitarie mentre tale divieto non sussiste per i Master universitari che possono essere autonomamente attivati dalle Università sia convenzionali che telematiche, trattandosi di corsi al cui termine non si provvede al rilascio di titoli accademici.Nella stessa nota il Ministero ha precisato che i titoli conseguiti hanno identico valore sia se rilasciati da un'Università convenzionale che da una Università telematica e che anche queste ultime possono quindi attivare tale tipo di corsi di perfezionamento (tra i quali sono annoverati i Master) purché sia assicurato il rispetto di alcuni standard minimi definiti nell'accordo Stato Regioni cui rimanda la stessa legge n. 43/2006.(...) Per la validità dei titoli rilasciati al termine dì tali Master (sia se attivati da un Ateneo convenzionale che presso una Università telematica) l'accordo Stato Regioni del 1 agosto 2007 richiede che sia garantita una formazione sia interna (lezioni frontali o online) che esterna (attività di tirocinio presso soggetti e/o strutture diverse dall'Università).(...) Proprio il delicato tema del tirocinio e della relativa regolamentazione, rende necessaria la presente nota in quanto dalla lettura dei Bandi per il Master Universitario di I livello in Management Sanitario per le funzioni di coordinamento di alcune Università telematiche (es. Università UNITELMA) si nota un inammissibile svilimento della funzione formativa del tirocinio che, per lo studente lavoratore, viene ritenuto valido anche se svolto durante l'orario di servizio presso la stessa struttura di appartenenza. (...) In questo contesto una modalità di esercizio del tirocinio presso la propria struttura di appartenenza durante l'orario di servizio, in assenza di apposita convenzione tra Università e Azienda, ma previa sottoscrizione di una semplice autocertificazione è, a parere della scrivente Federazione Nazionale IPASVI, inaccettabile in quanto non risponde in alcun modo alla esigenze di formazione minima previste dalla legge e disciplinate dal citato accordo Stato Regioni per accedere alla funzione di coordinamento ai sensi della legge 43/2006 .Per questo motivo si invitano le SS. LL. a non consentire e certificare forme di tirocinio espletate secondo le modalità sopra descritte ed anzi ad impegnarsi affinché il tirocinio ed i project work del Master di I livello in management sanitario siano effettuati nel rispetto della normativa e secondo modalità che offrano un grado di qualità, preparazione, e approfondimento adeguato alle funzioni di coordinamento che dovranno essere svolte nelle strutture del sistema salute.(...) La presidente-Annalisa/Silvestro
lunedì 20 aprile 2009
Le contraddizioni tra Giurisprudenza e Legislazione
Cass. pen., Sez. VI, Sent. 13 febbraio 2009, n. 6491
La Legge 43/2006 obbliga di fatto tutti gli Infermieri ad iscriversi all'Albo professionale: “ L'iscrizione all'albo professionale è obbligatoria anche per i pubblici dipendenti ed è subordinata al conseguimento del titolo universitario abilitante di cui al comma 1, salvaguardando comunque il valore abilitante dei titoli già riconosciuti come tali alla data dientrata in vigore della presente legge”.
Col provvedimento 6491/2009 per la Corte di Cassazione gli infermieri dipendenti non hanno l’obbligo dell' iscrizzione all’Albo professionale: "(...) L'obbligo d'iscrizione non sussiste, invece, per gli infermieri professionali che non svolgono attività autonoma e libera, ma sono legati da un rapporto di lavoro dipendente anche con una struttura privata, direttamente o indirettamente accreditata presso la Pubblica. Tale conclusione trova un preciso aggancio normativo nell'art. 10 del d.lgs. C.P.S. n. 233/1946, che prevede per gli operatori sanitari che rivestano la qualifica di dipendenti di enti pubblici la mera possibilità dell'iscrizione all'albo, con conseguente assoggettamento alla disciplina dell'Ordine o del Collegio, “limitatamente all'esercizio della libera professione”, ove questo non sia loro vietato dagli ordinamenti dell'ente dal quale dipendono. Tale previsione normativa deve intendersi estesa, per una coerenza del sistema, anche agli operatori sanitari che prestano la loro attività in strutture private accreditate, che per essere tali devono comunque garantire adeguate condizioni di organizzazione interna, con specifico riferimento alla qualificazione professionale del personale effettivamente impiegato o alla qualità delle prestazioni erogate.
In entrambi i casi testé citati, l'utenza fa affidamento sulla garanzia offerta dalla struttura sanitaria alla quale si rivolge, sia essa pubblica o privata convenzionata, e non instaura un rapporto diretto con il singolo operatore sanitario che in essa lavora; la prestazione di quest'anno non è espressione del libero esercizio professionale ma adempimento di un dovere connesso al rapporto che lo lega alla detta struttura, con l'effetto che, per l'esercizio di tale attività, non è richiesta l'iscrizione al relativo albo ma è sufficiente il possesso del titolo abilitante. Non viene in rilievo il tipo di rapporto che lega il professionista alla struttura sanitaria, ma la prestazione di fatto offerta dal medesimo nell'ambito dell'organizzazione interna dell'ente. (...) ". E' chiaro che il fatto in esame è antecedente all'entrata in vigore della legge 43/2006 e può essere spiegato col principio della irretroattività (Art. 25 della Costituzione) della Norma Penale (...l'inapplicabilità della legge penale a fatti commessi prima della sua entrata in vigore...), che in Italia non permette di applicare al caso specifico quanto disposto dall'art. 348 (Esercizio abusivo della Professione).
In entrambi i casi testé citati, l'utenza fa affidamento sulla garanzia offerta dalla struttura sanitaria alla quale si rivolge, sia essa pubblica o privata convenzionata, e non instaura un rapporto diretto con il singolo operatore sanitario che in essa lavora; la prestazione di quest'anno non è espressione del libero esercizio professionale ma adempimento di un dovere connesso al rapporto che lo lega alla detta struttura, con l'effetto che, per l'esercizio di tale attività, non è richiesta l'iscrizione al relativo albo ma è sufficiente il possesso del titolo abilitante. Non viene in rilievo il tipo di rapporto che lega il professionista alla struttura sanitaria, ma la prestazione di fatto offerta dal medesimo nell'ambito dell'organizzazione interna dell'ente. (...) ". E' chiaro che il fatto in esame è antecedente all'entrata in vigore della legge 43/2006 e può essere spiegato col principio della irretroattività (Art. 25 della Costituzione) della Norma Penale (...l'inapplicabilità della legge penale a fatti commessi prima della sua entrata in vigore...), che in Italia non permette di applicare al caso specifico quanto disposto dall'art. 348 (Esercizio abusivo della Professione).
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