mercoledì 14 settembre 2022

13 settembre 2022, Giornata mondiale per lotta alla sepsi

 E' trascorsa ieri 13 settembre 2022, nel silenzio assoluto la Giornata mondiale per la lotta alla sepsi. 

Tra il funerale della regina, la guerra in Ucraina e gli argomenti CoVid, era l'argomento "meno importante" giornalisticamente parlando da affrontare. Riporto i dati del sito del MdS augurandomi che per il futuro si ponga maggiore attenzione a un argomento così importante ma subdolo, che miete vittime più di una qualsiasi guerra tradizionale in tutto il mondo.

https://www.salute.gov.it/portale/news/p3_2_1_1_1.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5987

Ogni anno, in tutto il mondo, il 13 settembre viene celebrata la Giornata mondiale per la lotta alla sepsi World Sepsis Day. Si tratta di un’iniziativa globale, quest'anno alla sua decima edizione, volta ad accrescere la consapevolezza pubblica su questo tema, per migliorare la prevenzione, il riconoscimento e la gestione clinica della sepsi, in particolare nei Paesi in via di sviluppo (Low-to-Middle-Income Country, LMIC), ma anche nel nostro Paese. Anche quest’anno il Ministero della Salute rinnova il proprio impegno nel sostenere la campagna promossa dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).  

Dati epidemiologici

La sepsi è la grave complicanza di un'infezione, che danneggia tessuti e organi compromettendone il funzionamento e che può portare a shock, insufficienza multiorgano e morte, soprattutto se non riconosciuta e non trattata prontamente. 

Nel mondo sono circa 47-50 milioni i casi di sepsi, che si verificano ogni anno nel mondo, l'80% dei quali avvengono in comunità. Nel 40% dei casi si tratta di bambini di età inferiore ai 5 anni. In Europa si registrano circa 700mila casi di sepsi. Globalmente, 1 decesso su 5 è associato a sepsi, per un totale di almeno 11 milioni di decessi l’anno. Inoltre la letteratura scientifica dimostra che gli effetti a lungo termine della sepsi, noti come sindrome post-sepsi, si verificano fino al 50% dei sopravvissuti, i quali soffrono di sequele fisiche, cognitive e psicologiche persistenti. Il recupero può richiedere mesi o anni.

In Italia, il numero di certificati di morte che hanno riportato sepsi è aumentato da 18.939 nel 2003 a 49.010 nel 2015 (dal 3 all'8% di tutti i decessi in Italia registrati in questi anni). La sepsi rappresenta,  quindi, non solo una sfida clinica, ma anche un importante problema di salute pubblica.

Molti pazienti colpiti da sepsi hanno bisogno di trasfusioni di sangue o di emoderivati. Pertanto, disporre di una riserva sicura di sangue è una parte importante della lotta alla sepsi in tutto il mondo. Alcune persone sono più a rischio di sepsi, come le persone con malattie croniche a polmoni, fegato, cuore, coloro senza milza, o con un sistema immunitario indebolito, i bambini di età inferiore a un anno, gli adulti over 60. I pazienti affetti da malattie oncologiche hanno un rischio di sepsi 10 volte maggiore e il 43% di probabilità in più di morire di sepsi rispetto a pazienti non oncologici. Il fumo è un fattore di rischio di sepsi, poiché aumenta il rischio di infezione respiratorie.

Le grandi disuguaglianze sanitarie e la relativa attenzione prestata alla sepsi sono state aggravate dalla pandemia di COVID-19. Per questo, diverse società e iniziative internazionali, come le risoluzioni WHA (World Health Assembly) più recenti, The European Society of Intensive Care Medicine (ESICM), The Global Sepsis Alliance (GSA) e The Society of Critical Care Medicine (SCCM), sottolineano la necessità di mantenere l'attenzione sulle misure di prevenzione delle infezioni e di utilizzare le piattaforme digitali di successo istituite con la pandemia COVID-19 per sostenere la lotta alla sepsi.

Cosa fare

Per prevenire la sepsi è necessario prevenire le infezioni, soprattutto quelle correlate all’assistenza, mediante la frequente igiene delle mani eseguita correttamente, l’applicazione scrupolosa delle misure di prevenzione e controllo delle infezioni (IPC) nei setting di cura e l’aggiornamento periodico del personale sanitario in materia di IPC e infezioni antimicrobico-resistenti, l’uso delle vaccinazioni disponibili. 

Dal 2016 la Global Sepsis Alliance organizza, ogni anno, un simposio per celebrare la Giornata. Quest’anno, l’evento Making sepsis a national and global health priority si terrà a Berlino e potrà essere seguito in streaming.

 Per saperne di più

 

sabato 19 settembre 2020

Professione infermieristica. Infermiere, la frammentazione professionale, etica e culturale. I Parte

 Una riflessione che riguarda la Professione infermieristica. I Parte

Ho notato che da qualche tempo continuano a formarsi, costituirsi nuove associazioni, gruppi di infermieri che rivendicano qualsivoglia interesse corporativo che rasenta il personale. E' probabile che la nostra storia professionale non abbia insegnato proprio nulla, continuando a frammentare la Professione in insignificanti piccoli gruppi che probabilmente non otterranno mai nulla! Ma com'è possibile che non riusciamo a costruire una sintesi degli obbiettivi comuni veramente importanti per la nostra Professione? Anche il nostro Ordine, prima Collegio assente nella percezione di molti colleghi, non si è mai dimostrato molto incisivo (per mille motivi POLITICI). Lo stato attuale professionale e lavorativo della maggior parte degli infermieri italiani è la prova provata! Disagio, insoddisfazione, abbandono della professione, lavoro non qualificato, "demansionamento" e la professione meno pagata in Europa. 

Eppure la nostra storia professionale ha mandato tantissimi segnali negativi!

Ecco un elenco non esaustivo delle macro- negatività.

 Il passaggio alla professione, dall'oggi al domani, di ausiliari con una semplice lettera da parte del primario di reparto.

 La riqualificazione degli infermieri generici a professionali con solo sei mesi di corso integrativo.

 I soli due anni di scuola superiore per avere il diploma e intraprendere la professione fino agli inizi degli anni 90.

 L'abolizione del mansionario senza una visione e evoluzione chiara e organica del dopo.

 Il diploma di scuola media superiore per avere il diploma universitario.

 Il diploma di scuola media superiore per avere la laura breve.

 Il business dei master universitari e soprattutto on-line .

 Il diploma di infermiere professionale per avere la laura  breve (creditizia).

 Il business delle laure universitarie creditizie anche on line.

 Il business on line degli aggiornamenti professionali.

 La legge sulle Professioni specialistiche (anche queste tali e tanti da non avere un reale riscontro lavorativo) POLITICAMENTE mai diventata operativa.

 L'istruzione universitaria tolta ai professionisti infermieri e dirottata POLITICAMENTE altrove (MED45).

 L'eterogenicità POLITICA dell'istruzione universitaria (compresa la laurea magistrale) presso i vari Atenei.

 La Dirigenza infermieristica ostacolata POLITICAMENTE in tutti i modi e mai attuata.

 Il passaggio da IPASVI a Ordine senza una evoluzione, una visione chiara e organica del dopo.

 La Professione infermieristica, ora laureata e iperqualificata, stagnante ancora in un contratto rivolto prevalentemente a operatori tecnici.

Mi sembra che ci siano abbastanza ragioni per definire la nostra Professione attualmente eterogenea e frammentata! Una realtà professionale in cui convivono professionisti culturalmente diversi (anche dopo aver fatto lo stesso percorso universitario) con tutti i limiti, i conflitti e le problematiche che tutto ciò ha creato, crea e continuerà a creare nel prossimo futuro. E tutto questo fino a quando gli interessi personali prevaricheranno gli interessi professionali! 

  

mercoledì 21 agosto 2019

Giornata mondiale dell’igiene delle mani

Giornata mondiale dell’igiene delle mani
Il 5 maggio scorso si è svolta la Giornata mondiale dell’igiene delle mani, indetta ogni anno dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Lo slogan “Clean care for all – it's in your hands (Cure pulite per tutti - è nelle tue mani)” sottolinea l’importanza di tenere le mani pulite (lavandole o utilizzando una soluzione idroalcolica) al fine di prevenire la diffusione di infezioni trasmissibili specialmente in ambienti ospedalieri. Con l’occasione il ministero della Salute, in sinergia con l'Istituto superiore di sanità (Iss) e l'Agenzia italiana del farmaco (Aifa), ha organizzato per il 9 maggio a Roma il convegno “L’igiene delle mani: strumento per la prevenzione delle infezioni correlate all’assistenza e dell’antimicrobico-resistenza” rivolto in particolare al personale di enti, istituzioni sanitarie e di ricerca. Inoltre l’Oms ricorda l'indagine “WHO Global Survey on Infection Prevention and Control (IPC) and Hand Hygiene”, attiva fino al 16 luglio 2019 e disponibile anche in italiano, per monitorare a livello globale lo stato di attuazione dei programmi di prevenzione delle infezioni correlate all'assistenza (Ica) e di promozione dell’igiene delle mani nelle strutture sanitarie. Le strutture sanitarie che vogliono contribuire partecipando alla indagine Oms si possono collegare al link dedicato entro il 16 luglio 2019; le istruzioni e maggiori dettagli sono riportati nella nota del ministero della Salute (pdf 387 kb). Per approfondire consulta: la pagina dell’Oms dedicata alla Giornata, la pagina sul sito dell’Ecdc dedicata al “World Hand Hygiene Day 2019”, il Primo Piano sul sito dell’Iss, il comunicato sul sito del ministero della Salute.
da (https://www.epicentro.iss.it/infezioni-correlate/aggiornamenti)

giovedì 6 giugno 2019

Microrganismi MDR e PDR: infezione / colonizzazione da batteri multiresistenti / panresistenti. Screening per MDR, con tampone rettale.

Il Piano Nazionale della Prevenzione 2014-2018 ha incluso tra gli obiettivi prioritari per la prevenzione dell’antibiotico-resistenza e delle ICA, il miglioramento dei sistemi di sorveglianza, monitoraggio e degli interventi di controllo negli ospedali. 
Lo studio multicentrico  “Choosing Wisely Italy Multiresist” "Progetto di studio sulla segnalazione nella lettera di dimissione/trasferimento del paziente di infezione/colonizzazione da batteri multiresistenti del 2018, ha focalizzato l’attenzione su particolari microrganismi MDR isolati dal laboratorio di Microbiologia: -(Staphylococcus aureus meticillino- resistente; Clostridium difficile; Klebsiella pneumoniae e altri Enterobatteri resistenti a meropenem e/o imipenem; Acinetobacter baumannii resistente a meropenem e/o imipenem; Pseudomonas aeruginosa resistente a meropenem e/o imipenem; Enterococchi vancomicina resistenti VRE), permettendone una intercettazione precoce all’ingresso del paziente, così da pianificare efficacemente il loro controllo nelle attività assistenziali.
Infatti, la possibilità di disporre al momento del ricovero della informazione su eventuali colonizzazione da microrganismi MDR del paziente, permette un isolamento preventivo che contribuisce a ridurre  la diffusione ospedaliera degli stessi. 
La letteratura, raccomanda di sottoporre a screening per MDR, tramite tampone rettale, tutti i soggetti identificati come:
1. Pazienti provenienti da altro nosocomio o recentemente ricoverati in ospedale (negli ultimi tre mesi) o provenienti da strutture territoriali per anziani, precedentemente identificati come colonizzati o infetti che vengano nuovamente ricoverati in ospedale; (CDC 2006, IB; BSAC/HIS/ICNA, IB; SHEA 2003, IB).
2. Pazienti provenienti da altri Paesi ove la diffusione di MDR è endemica (es. Grecia, Cipro, India, Pakìstan, Colombia, Israele, Stati Uniti d'America)..
3. Contatti di pazienti con infezione o colonizzazione da batteri MDR (in caso di focolaio epidemico), ovvero "ciascun paziente assistito dalla stessa equipe di un paziente infetto o colonizzato da MDR" . 
4. Pazienti che vengono ricoverati o trasferiti in/da reparti a rischio, quali Terapia Intensiva, Oncologia, Ematologia, Neuro-Riabilitazione, Unità spinale, Pneumologia e Chirurgia dei trapianti poiché la corretta e tempestiva trasmissione dell’informazione sulla positività per microrganismi MDR,  permette di adottare precocemente provvedimenti e/o le decisioni in modo consono al problema.
5. Per questi pazienti:
- Segnalare la positività alla struttura/reparto/medico che prenderà in cura il paziente (Barton, IB; BelgioI; CDC 2006, IB; Francia CCLIN, Ind/FR; Germ.ia RKI-KRINKO, IB) . - Consegnare la “Scheda C” (lasciata in cartella dal GO.IO) “COMUNICAZIONI AL PAZIENTE, FAMILIARI E CAREGIVER e STRUTTURE RESIDENZIALI per anziani in cui sono presenti le indicazioni per i pazienti colonizzati da germi multiresistenti che vengono dimessi dall’ospedale o trasferiti”. 
- Segnalare la positività anche sulla richiesta di esami strumentali, in modo che possano essere messe in atto le adeguate precauzioni da contatto (Francia CCLIN, FR). 
- Segnalare la positività all’U.O.C./Servizio di destinazione e al GOIO, appena avuto il referto (Barton, IB).
- In caso di riscontro di positività per microrganismi MDR di un paziente appena trasferito/ricoverato in/da altro U.O.C./Servizio, avvisare sempre il reparto di provenienza/ destinazione. (Germania RKI-KRINKO, IB).
Questa è la nuova sfida per i prossimi anni, in cui: TUTTO il personale sanitario e ausiliario ha un ruolo fondamentale nel suo operato; Ognuno di noi, può essere professionista e protagonista! DIFFONDIAMO CULTURA NON DIFFONDIAMO GERMI!

venerdì 10 maggio 2019

Contenzione (Legare i pazienti) lecita o illecita. Tra problematiche giuridiche e deontologiche

(da L.Benci) "E’ possibile, è lecito, è corretto “legare” un malato? Sono leciti i mezzi di contenzione? E’ possibile chiudere un reparto di degenza – o dotarlo di sistemi di ritenuta di porte e finestre – per impedire a chi è dentro di uscire? E’ lecito trattenere un paziente non competent per evitare che esca? E’ possibile contenere un paziente che minaccia di dislocarsi un device salvavita? E’ possibile sedare un paziente agitato, violento e che pone in essere atteggiamenti auto e eteroaggressivi?
Stiamo parlando della delicata materia della contenzione che agita, giustamente, gli animi e le coscienze di tutti coloro che sono a contatto diretto con una grande parte di persone assistite che vengono sottoposte a una qualche misura di contenzione."


sabato 29 dicembre 2018

Nasce il Sistema Nazionale Linee Guida-SNLG

Nasce il Sistema Nazionale Linee Guida-SNLG  negli obiettivi fissati dalla Legge 24/2017 "(...) per massimizzare la probabilità di esiti di salute favorevoli attraverso pratiche cliniche consistenti con le migliori evidenze disponibili, e promuovere la sicurezza, l’equità, l’efficienza e l’appropriatezza- in una parola, la qualità- delle cure...(...) Il nuovo SNLG crea una straordinaria opportunità per il Servizio Sanitario Nazionale, aumentando la possibilità di fornire ai cittadini assistenza e cure socio sanitarie migliori, stimolando la comunità medico scientifica e le associazioni professionali a un salutare sforzo culturale di ricerca e sintesi critica delle evidenze disponibili, i decisori e manager sanitari a una maggiore consapevolezza delle implicazioni delle scelte di politica sanitaria, i cittadini e i pazienti a partecipare alla definizione di bisogni e obiettivi da perseguire, il mondo della ricerca biomedica a saper cogliere gli spunti per studi più rilevanti, più validi e, quindi, etici".